domenica 11 gennaio 2015

Ascolti Tv delle Squadre di Serie A 2014-15

Con una buona base di dati a disposizione, quasi alla conclusione del girone d'andata (agg. alla 17a giornata) della stagione 2014-15, si possono cominciare a trarre qualche indicazione sugli ascolti tv delle squadre di Serie A in questa stagione.

Come anche l'anno scorso, in testa si trova la Juventus, con differenze minime rispetto alla media della passata stagione; tra i più visti, seguono (abbastanza distanziate) Milan, Inter, Roma e Napoli. Le meno seguite risultano invece Cesena e Atalanta, con meno di 400'000 spettatori medi a partita.


Spettatori medi a partita alla 17a giornata di Serie A


Rispetto all'anno scorso, i valori rimangono pressochè invariati (con differenze minori del 10 %); si distinguono in negativo i risultati di Atalanta, Genoa (anche se la partita con l'Inter della 18a giornata potrà aiutarla a risalire) e Torino, mentre stupiscono in positivo la Sampdoria (autrice di un'ottima stagione) e il Sassuolo dei giovani italiani, con più di un 30% di incremento.

Differenze percentuali con la stagione 2013-14

Ricapitolando, i valori sono i seguenti;

Riepilogo risultati

Rispetto alla scorsa stagione, gli spettatori medi a partita sono calati da 808 000 a 781 000. Questo risultato, alla luce anche della diminuzione di spettatori che si registra solitamente sul finale della stagione, non è esattamente un buon segnale per la Serie A.

Infine, alcune curiosità:
Partita più vista: Juventus - Inter della 17a giornata, con 3'670'000 spettatori
Partita meno vista: Chievo - Empoli della 5a giornata, con 990 spettatori.

La giornata più seguita è stata la 14a con 20 milioni 700 mila spettatori.
Mentre la giornata meno vista è stata la 9a (infrasettimanale) con 8 milioni 860 mila spettatori.

sabato 20 settembre 2014

Anche all'UEFA possono sbagliare!

Dopo questa settimana di partite in cui l'italia ha fatto un quasi en plein, sono andato a curiosare sul sito uefa per vedere come eravamo messi nei confronti del Portogallo, che ricordiamo ci ha superato all'inizio di questa stagione a causa dello scartamento dei punti di 5 anni fa.

E, con mia grande sorpresa, eravamo dietro!
"Strano, pensavo avessimo guadagnato..", ma d'altra parte può capitare, magari hanno avuto una grande giornata anche loro.
E invece no, in Europa League hanno perso molte partite.

Da qui parte dunque la mia indagine, come è possibile? Poi noto che l'Italia avrebbe (teoricamente) il 13° coefficiente stagionale, dietro a tutte le prime e dietro anche a Romania, Slovenia e Kazakhstan.

C'è qualcosa che non torna. Rifacendo i conti, dunque, scopro che pure l'Uefa può sbagliare!

Ricordiamo infatti che i punteggi sono i seguenti:
- 2 punti per vittoria nelle fasi a gironi, e qualificazioni dirette successive;
- 1 punto a pareggio nelle fasi a gironi, e qualificazioni dirette successive;
- Metà dei punti di cui sopra nella fase play-off;
- 4 punti a squadra per qualificazione a gironi Champions e ottavi Champions.

Da cui, deriva:
Punteggio Sbagliato

Punteggio Reale

Questo risultato ci pone dietro solo a Croazia e Bielorussia (che godono nell'avere solo 4 squadre), ma sopra a Spagna, Germania, Russia e Inghilterra. E ben al di sopra del Portogallo.

La corretta classfica a questo punto è la seguente:

Classifica Sbagliata

Classifica Reale

Che ci vede avere già recuperato la quarta posizione ai danni del Portogallo, e anche qualcosina rispetto agli altri.

Comunque, non vi preoccupate, ho già segnalato l'errore all'Uefa, speriamo la correggano presto!

domenica 29 giugno 2014

Una ipotesi di riforma del calcio italiano

Scrivo questo post il giorno dopo l'eliminazione dal mondiale, pur avendolo in mente da diverso tempo.

Quello che propongo qui sono degli interventi a tutto tondo, dal numero di squadre alla distribuzione dei proventi tv, al merchandising.


I Campionati

Ad oggi, ci sono:
- 20 squadre in Serie A

- 22 squadre in Serie B
- 60 squadre in LegaPro (divisi in 3 gironi da 20)

La mia proposta è una seria riduzione delle squadre presenti, passando a
- 18 squadre in Serie A
- 20 squadre in Serie B
- 48 squadre in LegaPro (divisi in 2 gironi da 24)

In totale le società professionistiche passano dalle 111 dell'ultima stagione (saranno 102 la prossima) a 86, con ovvi miglioramenti anche delle condizioni economiche di queste ultime.

Le promozioni/retrocessioni sarebbero le seguenti:


Si manterrebbe grosso modo la situazione attuale, ad eccezione delle 5x2 retrocessioni dalla Lega Pro ai dilettanti, con conseguenti promozioni di tutte le prime classificate + la vincitrice fra le 8 migliori seconde.

In Serie A si passa da 38 giornate a 34. Si potrebbero eliminare tutti i turni infrasettimanali (particolarmente gravosi in autunno alternandosi alle giornate di Champions/Europa League), introducendo un'altra giornata di sosta, che potrebbe trovarsi sempre a cavallo delle competizioni europee o in Gennaio/Febbraio per le condizioni meteo.
La Serie B si riduce da 42 a 38 partite, e potrebbe sfruttare la sosta della Serie A vista sopra per ottenere maggiore visibilità.
La Lega Pro invece giocherebbe 46 giornate, che ammetto essere una enormità. A ciò però bisogna aggiungere la considerazione che per le società piccole buona parte del fatturato deriva dai botteghini, e questo è lo scopo della mia proposta.


Mutualità fra le diverse serie

Ad oggi, dai diritti Tv totali, un 4% viene destinato ai settori giovanili e dilettantistici, mentre una parte del 6% alle serie inferiori.

Dalla serie A dunque giunge a Serie B e LegaPro circa 55 milioni di Euro, a cui va aggiunto il paracadute per le retrocessioni dalla lega maggiore di circa 30 milioni di €. Questi ultimi soldi vanno solo alle retrocesse, ma nei prossimi calcoli vengono calcolati come equamente suddivisi fra tutte le partecipanti. Per quanto riguarda il primo punto, in mancanza di dati certi, viene stimato una divisione 50 e 50 fra le due leghe.

Nella mia idea, dal totale dei diritti tv solo l'80% torna in Serie A; un 10% alla Serie B; un 6% in LegaPro. Da una parte i minori compensi della Lega maggiore vengono compensati dalle minori squadre presenti, mentre vi è un importante aumento per Serie B (da circa 60 milioni totali a 100) e LegaPro (da 30 a 60); 
Il minore numero di squadre in queste categorie, inoltre porta un notevole aumento dei contributi medi per squadra, come visibile qui sotto:


Ad esempio, la media per squadra di serie B praticamente raddoppia, mentre quella di LegaPro è circa 2,5 volte maggiore.


Le squadre B

Tutto questo non dovrebbe avvenire solo per buona volontà, ma con una altra clausola: Le squadre "B".
Nella mia idea, queste non sarebbero tanto "Juventus B" o "Milan B", ma le grandi dovrebbero acquistare in toto una squadra di provincia, distante almeno 300 km dalla squadra principale per evitare una concentrazione di "grande calcio" in poche aree e lasciando altre praticamente abbandonate. Queste non potrebbero mai giocare nella stessa serie della squadra principale, ed in aggiunta non avrebbero diritto ai contributi Tv, andando ad aumentare le quote spettanti alle altre. La principale obiezione è che in questo modo le squadre comprate non avrebbero mai l'opportunità di giocare in Serie A, ma realisticamente molte di queste non potrebbero mai vederla. A questo punto, credo sia meglio godersi l'esplosione di qualche giovane, ma ovviamente è un argomento delicato e opinabile. In queste squadre sarebbe obbligatorio schierare giocatori con meno di 21 anni, con la possibilità di aggiungere 1/2 fuoriquota per permettere ai giocatori del team madre di riprendersi da infortuni.

Il problema vero per il calcio italiano è far giocare i giovani nostrani; in virtù della legge Bosman, non si può vietare l'ingresso di giovani stranieri; forse l'unica possibilità è legare i contributi dai diritti tv per le squadre B (che in teoria non avrebbero) all'uso di almeno 7-8 italiani in campo continuamente. 


Le partite e gli orari

Il punto principale è che squadre A e squadre B non giochino mai lo stesso giorno; in questo modo, i tifosi del team principale potranno interessarsi anche a quelli della seconda squadra, aumentando l'appeal dei diritti televisivi delle altre leghe secondarie. 

Ci sarebbero 10 partite di Serie B e 9 di Serie A. Il weekend comincerebbe Venerdì sera per terminare Domenica, con ovvie modifiche in base agli impegni internazionali. Altra modifica è il tentativo di evitare la contemporaneità di più partite possibili, in modo che in tv possano essere visti più incontri possibili. Nella mia simulazione, non si avrebbero mai più di 3 partite nello stesso istante. In particolare gli orari sarebbero questi:



In blu la Serie A, in verde la Serie B.

La Serie A ha 3 anticipi al Sabato, di cui uno alle 14, e alle 18:45 e alle 20:30, in questo modo è possibile evitare la sovrapposizione fra gli ultimi due eventi. Inoltre, permette alle 3 squadre (teoriche) partecipanti in Champions League di giocare prima. In generale le partite cominciano ogni 45 minuti, in questo modo si riesce ad avere solamente 3 partite nello stesso momento. A livello teorico, si potrebbe iniziare a guardare il campionato alle 14 e finire alle 22:15, con grande guadagno delle compagnie tv che potrebbe tradursi in grande guadagno delle squadre interessate. Inoltre, la presenza di Squadre B farebbe aumentare l'interesse nei confronti di questa Lega e dei diritti ad essi collegati, in modo da incrementare ancora gli introiti di questi team.


La Serie A nel mondo

Le partite delle 14 hanno il chiaro intento di permetterne la trasmissione nel resto del mondo: in Corea e Giappone la potrebbero vedere alle 22, così come in Indonesia Ovest; a Pechino e Indonesia Centrale alle 21; A New York alle 8 di mattina; in Brasile alle 10.

Un grosso problema della Serie A è la notorietà dei team nel mondo, e con esso, il livello di merchandising ad esso associato. 

Per questo proporrei alla Lega di acquistare i propri diritti per l'estero, e offrire le partite delle 14 in chiaro nei mercati emergenti (Asia e America), vendendo gli altri ai privati. In questo modo si potrebbero guadagnare molti tifosi e visibilità, che inevitabilmente si rifletterebbe in introiti da sponsor e vendita dei gadget.



Una riforma più radicale: il modello NBA

Il sistema professionistico statunitense è una lega chiusa, in cui non avvengono promozioni ne retrocessioni. A dei vantaggi (la sicurezza degli investimenti, la programmazione a lungo termine) corrispondono altrettanti svantaggi (la mancanza di una seria competitività a fondo classifica); vediamo come si potrebbe riproporre una cosa del genere in Italia.

Quanto visto precedentemente si mantiene; stesso numero di squadre nelle leghe, con l'assenza di promozioni e retrocessioni fra la Serie A e B. Ma quali squadre parteciparebbero?
In NBA le franchigie acquistano dalla lega la possibilità di partecipare; in Italia, almeno in un primo momento, suggerirei una distribuzione geografica (tenendo comunque conto dei risultati passati): queste le squadre:

18 squadre, distribuite il più possibile equamente fra tutte le regioni. In caso si volesse passare a 20, si potrebbero assegnare anche 2 squadre a Basilicata e Abruzzo. Le principali città, e squadre sono rappresentate; inoltre, considerando il numero di abitanti nei comuni e nelle province, si avrebbero:


ben 9 milioni di possibili spettatori nei comuni, 21 milioni negli abitanti. 
Tutto ciò porterebbe ragionevolmente ad aumentare il numero di persone allo stadio, dato che le squadre diventerebbero quasi rappresentative regionali.

La mancanza di retrocessioni potrebbero permettere alle piccole di attuare un progetto a lungo termine, tattici e con la crescita di giovani senza l'assillo della possibile Serie B.

Inoltre tutte queste squadre potrebbero fare riferimento a squadre minori dove far crescere i propri giovani, e realisticamente aumenterebbe l'interesse anche verso le leghe minori grazie ai tifosi traslati dalla prima squadra.

Ma a chi lo fa fare a squadre come Atalanta, Parma e Chievo di retrocedere volontariamente? La mia idea è che disputerebbero un campionato per vincerlo, con squadre (e città) di livello similare, con anche minori costi e potendo (penso all'Atalanta) sfruttare al massimo il proprio vivaio. Inoltre, la SuperCoppa italiana potrebbe disputarsi fra le vincitrici di Serie A e Serie B, e anche la Coppa Italia potrebbe far disputare mini gironi mischiati fra le due leghe.

mercoledì 25 giugno 2014

Un Ranking UEFA tendenziale

Come già realizzato per quello italiano, qui ho stimato un Ranking Uefa tendenziale, ossia valutando maggiormente i risultati raggiunti recentemente, mentre viene diminuito il valore per quelli più vecchi. L'obiettivo è di rappresentare in maniera più corretta il valore delle squadre, in quanto la crescita (o la decrescita) temporale di un team viene evidenziato in maniera più evidente in questa classifica. Rimane sempre il problema inerente all'esclusione di una squadra dalla coppa, che risulta estremamente penalizzante in termini di punteggio.


I valori vengono moltiplicati per 4, per quanto concerne l'ultima stagione,
per 2,5, per la penultima, per 1,5 la terzultima, ed infine la quarta e la quintultima rimangono invariate.



I risultati che si ottengono sono (per le prime 100 posizioni):








Nelle prime posizioni, quello che risulta maggiormente è l'avanzamento di Borussia, PSG e Juve, mentre il Milan e il Lione sono quelle che perdono maggiormente. Da segnalare inoltre il crollo dell'Inter, a cui diminuendo l'importanza della stagione del triplete  la porta ben 15 posizioni più indietro.

Per le Italiane questo sistema rappresenta in maniera più corretta gli attuali valori:
- La Juventus si porta al primo posto, in 13esima posizione

- Il Milan perde ben 4 posizioni, classificandosi 15°.
- Il Napoli, guadagnando 5 piazze si porta al 26° posto, sopravanzando
- L'Inter in caduta verticale in 28esima posizione
- La Lazio, grazie alle ultime stagioni si porta subito dietro, guadagnando su 12 squadre
- Quasi come la Fiorentina, che guadagnandone 13 risulta essere la 32 forza europea.
- Più indietro le altre, con l'Udinese in 70esima posizione che si avvantaggia di 7, e la
- Roma che a causa delle ultime sconclusionate stagioni paga l'assenza dalle coppe, posizionandosi 75esima (dal 55° posto ufficiale).
- Chiude i giochi il Palermo in 98esima posizione.


Ma un fattore più interessante sono le fascie di merito per i sorteggi Europei. Basandosi su questo post e confrontando le diverse fascie, si ottiene:

Prima Fascia:

In questa urna rimarrebbe quasi tutto uguale, con solo l'inserimento del Borussia Dortmund al posto del Porto, che retrocede nel secondo gruppo

Seconda Fascia:

Anche qui ci sono pochi cambiamenti: già detto di Porto e Borussia, esce lo Shaktar Donetsk per far posto al Leverkusen. Cambia inoltre l'ordinamento, ma senza effetti sui sorteggi

Terza Fascia:


Si comincia a muovere qualcosa: dalla quarta fascia verrebbero promosse Anderlecht e Salisburgo, retrocedendo Liverpool e Sporting Lisbona.

Quarta Fascia:

Come già detto sopra, questa fascia si ritroverebbe con un coefficiente di difficoltà incredibile, rinchiudendo Liverpool, Roma e Monaco.

Per questo ritengo che l'Uefa dovrebbe prendere in considerazione di aggiungere un altro coefficiente moltiplicativo basato sulla difficoltà dei campionati e dei punti ottenuti durante le precedenti stagioni.


mercoledì 18 giugno 2014

Una Ipotesi di riforma per la distribuzione dei Diritti TV

Come si può vedere in questo post di Tifoso Bilanciato, l'attuale sistema di distribuzione dei diritti tv è assurdamente complicato, oltre che ampiamente discutibile.
Vi sono alcuni criteri oggettivi sensati (la classifica dell'ultimo anno, i risultati nel quinquennio), alcuni sempre oggettivi ma con scarso senso (i risultati "storici", il numero di cittadini) e alcuni di difficile valutazione (i sostenitori).

Qui propongo un sistema di distribuzione basato sempre sulle 3 macro aree presenti attualmente, ossia:


- Distribuzione in parti uguali (10%)

- Distribuzione per sostenitori (60%)

- Distribuzione per merito (30%)

Stime con differenti percentuali si possono fare scaricando il file in fondo alla pagina.


Distribuzione in parti uguali


Riguardo a ciò non vi è molto da dire; una parte (piccola, il 10%) viene distribuita in maniera egualitaria fra tutte le partecipanti; questo avviene per limitare la supremazia delle big rispetto alle piccole:

Diritti TV divisi in parti uguali
Ad ogni squadra vengono dunque assegnati 4,2 milioni di €.

Sostenitori

Questa parte viene ulteriormente suddivisa in "Tifosi allo Stadio" e "Tifosi alla TV".

Ognuna di queste equivale a un 30% del totale.

I "Tifosi allo Stadio" vengono individuati in base al numero di presenze medie allo stadio, pesato rispetto alla capienza di questo. Per rendere chiaro il concetto, equivale a PresenzeMedie/Capacità*Presenze medie. Questo significa che uno stadio di 20'000 posti con 15'000 spettatori di media (15000/20000*15000=11'250) avrà un valore maggiore rispetto ad uno di 60'000 riempito da soli 25000 spettatori (10'416).
Questo per un duplice motivo: innanzitutto invogliare le società ad ammodernare gli attuali impianti, e realizzarli per una capienza che permetta di apparire in televisione il più pieno possibile (d'altra parte uno dei motivi per cui la Premier League è molto seguita è dovuto anche dallo spettacolo offerto sulle gradinate).
L'obiettivo, inoltre, è anche quello di indurre le società a portare più persone allo stadio, in caso anche con politiche sui biglietti più economiche.


Il risultato, con i dati presi da stadiapostcards, è il seguente:
 
Diritti Tv da Tifosi allo Stadio


La Juventus è la squadra che ottiene il valore pesato maggiore, grazie all'elevatissimo grado di riempimento ottenuto dal suo stadium. Anche il Napoli si piazza in buona posizione, e c'è da chiedersi con uno stadio moderno che numeri potrebbe raggiungere. Da notare anche la differenza fra le due milanesi, in mezzo a cui si piazzano Roma e Fiorentina (con un elevata percentuale occupata anch'essa),
In negativo si evidenziano principalmente il Chievo (il confronto con il numero di tifosi dell'Hellas è evidente), e il Cagliari, che paga la capacità limitata del suo impianto durante la stagione. Ho lasciato la capacità teorica del Sant'Elia, in quanto la causa della riduzione di posti è individuabile nella società stessa.



Per quanto concerne i Tifosi alla TV, essi equivalgono agli spettatori tv medi delle singole squadre. Ad essi viene assegnato il 30% del totale:


Diritti Tv da telespettatori

Anche in questo caso la Juventus è la squadra più seguita, con una netta prevalenza delle grandi rispetto alle piccole. Il rapporto fra queste è di circa 4-5 volte.


Ranking

Il concetto del Ranking è già stato spiegato in questo post, dove vengono sommati i punti in campionato e (raddoppiati) il ranking europeo, con un valore decrescente man mano che ci si allontana temporalmente.

I valori in gioco sono:

Dirtti Tv da Ranking


Anche in questo caso viene distribuito il 30% del totale.
La Juventus, forte degli ultimi anni di dominio ottiene la vetta, e circa 25 milioni di Euro. Seguono il Milan (grazie in particolare all'ottimo comportamento europeo), e il Napoli. Agli ultimi posti le neo promosse, tuttavia non staccate di molto dalle altre squadre abituali della A.

Totale e Confronto

Tutto ciò per arrivare al totale, e confrontarlo con la situazione attuale:

Confronto

Le principali penalizzate da questa ipotetica distribuzione sono le milanesi e il Cagliari. Per le prime valgono i scarsi risultati (e gioco) espressi nelle ultime due stagioni, che si riflettono in scarso pubblico sia a casa che allo stadio, oltre che per quanto comporta il Ranking. Il Cagliari invece paga "l'effetto stadio" che lo porta a praticamente non avere contributi da questo, mentre in una situazione normale è possibile valutare in 6/7 milioni in più annui. Anche Juve, Lazio, Parma e Chievo sono in perdita, anche se non in maniera così netta. Quasi tutte le altre in attivo (o in piccola perdita), con i casi particolari di Sassuolo, Hellas, Fiorentina e soprattutto Napoli. Da evidenziare come tutte queste squadre oltre a buoni risultati si esprimono spesso attraverso un gioco offensivo.

I Pro:
- Si hanno valori chiari ed oggettivi per i parametri della distribuzione
- Questi sono tesi a spingere le squadre a migliorare le infrastrutture (stadio) e gioco (ranking e seguito)
- I valori finali sono prossimi a quelli attuali, con solo alcune differenze.

Contro:
- La mancanza di una sicurezza ad inizio stagione del valore finale, una stagione storta può farti perdere diversi milioni (sarebbe bypassabile da uno stipendio dei giocatori variabile a seconda dei risultati, ma serve la volontà di tutti)

- Tende a mantenere lo "status quo": Le grandi otterranno sempre un quantità di denaro decisamente superiore alle piccole.


Nel caso in cui si volesse distribuire la totalità attraverso gli effettivi telespettatori medi, il risultato sarebbe questo:

Distribuzione con solo telepettarori

I risultati evidenziano uno scostamento ancora maggiore fra le grandi e le piccole, generando una separazione ancora maggiore di quella attuale.


Le percentuali da me utilizzate sono indicative, e usate cercando di dare il giusto peso ad ogni valore, ma ognuno può valutare gli effetti dei loro cambiamenti attraverso questo file.

Buon Divertimento!

venerdì 23 maggio 2014

I Distruttori di Ranking

Il Ranking Europeo è uno degli strumenti fondamentali per valutare la competitività di un campionato, e indica il numero di squadre partecipanti alle coppe europee per ogni singola nazione.
L’Italia si trova attualmente al 4° posto, e verrà sorpassata all’inizio dell’anno prossimo dal Potogallo. Ma come ci ritroviamo in questa situazione?
Innanzitutto si può notare come il ranking sia leggermente migliorato dal passaggio da 7 a 6 squadre, e se per ipotesi si mantenessero continuamente i livelli ottenuti nelle ultime 2 stagioni ci stabilizzeremmo al 4° posto senza problemi. 


Cosa è successo in questi ultimi anni? Principalmente bisogna evidenziare la diversa connotazione economica delle due competizioni: la partecipazione in Champions consente grossi introiti dai diritti tv, per cui la stanchezza e le spese per i giocatori si bilanciano dai proventi della competizione; diverso per quanto riguarda l’Europa League, dove invece i contributi economici sono poca cosa ed i viaggi (e la conseguente stanchezza) incidono profondamente nel campionato.
Per questo motivo dunque le squadre italiane hanno quasi sempre evitato di impegnarsi seriamente nella seconda competizione europea, schierando le seconde linee e vedendola quasi più come un fastidio che come una opportunità.
Ci sono dunque squadre che hanno contribuito al ranking in maniera positiva, e quelle che invece hanno contribuito in maniera negativa; ma quali sono queste?

Con un semplice calcolo ho evidenziato gli effetti annui sul ranking delle squadre italiane che hanno partecipato a competizioni europee negli ultimi 5 anni, confrontando il ranking ottenuto con quello che si sarebbe verificato in loro assenza; ecco il risultato:


Differenza annua delle squadre in riferimento al Ranking europeo

Da quello che si può vedere, l'Inter è quella che più ha aiutato l'Italia negli ultimi anni a mantenere il livello europeo, garantendo 5,36 punti in più con la sua presenza.
Dopodichè il Milan, che ha garantito ben 3,46 punti ed è stata l'unica squadra sempre presente in Europa negli ultimi 5 anni, anche se non ci sarà il prossimo anno. Per completare le 3 grandi anche la Juve contribuisce in positivo con 3,15 punti, ed è la squadra più importante negli ultimi 2 anni.
Infine la Fiorentina, anche se con solo 2 presenze ha portato un incremento del valore italiano.
Il Napoli ha avuto un andamento altalenante, con anni positivi seguiti da anni negativi, chiudendo praticamente in parità.
Tra le altre squadre stupisce in negativo la Lazio, che a fronte di ben 4 partecipazioni chiude in negativo di quasi 2 punti, avendo come solo anno positivo quello passato.
Infine, come non evidenziare l'Udinese, squadra di cui si sono cantate molto spesso le lodi, ma che in realtà ha avuto un andamento profondamente deleterio per il Ranking europeo, facendo perdere con la sua partecipazione ben 4 punti all'Italia per anno.

Contributi delle squadre al Ranking
Ma quali sono i punti che ogni squadra porta al totale nazionale?
Ecco i dati:


Punti delle squadre al Ranking
Da questa tabella si può vedere come il Milan sia la squadra che porti più punti al totale italiano, seguita a ruota da Inter e Juve. Da notare come solo queste 3 squadre portano il 54% del totale italiano.
Napoli e Lazio si trovano subito dietro, e con Roma e Udinese rappresentano le squadre "tradizionalmente" presenti. Si può inoltre vedere come quelle che invece compaiono raramente (come sarà il Parma l'anno prossimo, speriamo bene) ottengono scarsi risultati, ben al di sotto del valore medio delle altre, come si può vedere qui sotto:


Media annua
Quello che risulta è che l'Inter sia la squadra che garantisce più punti a partecipazione, seguita sorprendentemente dalla Fiorentina e dalla Juve, con il Milan solo in quarta posizione.
Staccate si trovano Napoli, Lazio e Roma, che si mantengono sopra il punto di media. Infine, si può vedere come Udinese, Genoa, Sampdoria e Palermo abbiano un contributo addirittura inferiore al punto annnuo, caso particolarmente grave per quanto riguarda l'Udinese con ben 3 partecipazioni.

giovedì 22 maggio 2014

Ranking squadre Italiane 2013/14

Dopo il ranking dell'anno passato, ecco quello di quest'anno.

Come viene calcolato è stato spiegato in questo post, per cui passiamo direttamente ai risultati:


Ranking squadre italiane 2013/14, posizioni 1-20

La Juve grazie ad una annata super si porta in prima posizione, superando il Milan che mantiene comunque la seconda piazza. Il Napoli e la Fiorentina grazie ad una grande stagione incrementano il punteggio, mentre la Roma autrice di un ottimo campionato paga la mancanza delle coppe.



Le altre posizioni:

Ranking squadre italiane 2013/14, posizioni 21-40
Ranking squadre italiane 2013/14, posizioni 41-60

Per quanto riguarda i contributi annui al ranking, ecco il grafico:

Contributi annui al Ranking

Si può notare le ultime annate spaventose della Juve, che generano un forte gap nei confronti delle altre squadre. Il Milan si mantiene pressochè costante nel corso degli anni (come si può notare anche dal prossimo grafico), mentre il Napoli mostra un trend in crescita, esattamente all'opposto dell'Inter che invece va perdendo posizioni.

Punti annui
Questo grafico mostra ancora più chiaramente la crescita esponenziale della Juve, i risultati basicamente costanti del Milan, i trend (positivi e negativi) di Napoli e Inter. Lazio, Roma Fiorentina e Udinese invece hanno alti e bassi, a differenza del Parma che che invece mostra una crescita lenta ma costante.

Confronto con l'anno passato
Vediamo come è cambiato nel corso di un anno:


Confronto fra le stagioni 2012/13 e 2013/14

Quel che balza subito all'occhio e il salto della Juve, squadra che guadagna enormente nel punteggio grazie alla straordinaria stagione appena conclusa. Il Milan fa un bel passo indietro, perdendo una discreta quantità di punti e cominciando a sentire il fiato sul collo del Napoli, che crescendo notevolmente si porta a breve distanza dai rossoneri. Da segnalare come in una anno da 25 punti si è passati a solo 6 di differenza, a causa della pessima annata (conclusa con l'esclusione dall'Europa) della compagine di Milano. Ma se Atene piange, Sparta non ride. L'Inter è la squadra con la peggiore differenza fra i due anni, a causa principalmente della stagione appena sufficiente in campionato disputata senza coppe europee. L'anno prossimo però tornerà probabilmente a crescere. Dopo di queste la Lazio, che si mantiene sul punteggio precedente, e la Roma, che grazie ad un gran campionato guadagna alcuni punti sull'anno passato, e a cui il prossimo grazie anche alla presenza nelle coppe europee porterà probabilmente un forte crescita. Infine si segnala in negativo l'Udinese, campionato discreto e coppe pessime, e in positivo la Fiorentina, che per il secondo anno consecutivo ottiene buoni risultati in entrambi i frangenti. Infine il Parma, che si mantiene costantemente su buoni livelli, tanto da poter essere considerato ragionevolmente la ottava/nona forza del campionato.
Nelle retrovie, salta all'occhio il balzo della Sampdoria, ma ottenuto più per demeriti altrui che per meriti propri, del Torino che ha sfiorato l'Europa, e infine dell'Atalanta, altra squadra che anno dopo anno si sta costruendo una ottima reputazione. Infine merita una citazione l'Hellas Verona, che tra le piccole è certamente quella che ha realizzato il miglioramento più valutabile.

Scenari Futuri

Cosa succederà il prossimo anno? Dirlo ancora prima dell'inizio del mercato è un puro esercizio filosofico, ma proviamoci:
- La Juve perderà qualche punto ma si manterrà al primo posto.
- Il Milan perderà sicuramente la seconda posizione, e rischierà facilmente di uscire dal podio.
- Napoli salirà al secondo posto, evidenziandone la forza che si è costruito nel corso degli ultimi anni.
- La Lazio scenderà e la Roma salirà, probabilmente sarà la squadra che guadagnerà più posizioni il prossimo anno.
- Fiorentina in crescita, che supererà la Lazio, mentre l'Udinese proseguirà la caduta iniziata questo anno, e senza Guidolin lotteranno per la salvezza.

NB: La classifica sarà riaggiornata a fine campionato di Serie B, dove appunto mancano ancora due giornate alla compilazione di questo post.